Kufia, 100 matite per la Palestina | BLOG |

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Kufia | Visual blog for Palestine

A collection of images, artworks and words is opens to every contribute from world wide, collectives and individuals, as supporting tool to "Kufia project - 100 disegnatori per la Palestina" (100 illustrators for Palestine). The goal of these pages is the comparison, the harvest of ideas, projects that are supporting the palestinian struggle for self-determination.

You can add this project publishing your own artworks or words, spreading around the url, telling it to your friends.


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A visual blog for Palestine.
Questa raccolta di immagini e parole, aperta ai contributi di tutti gli utenti, gruppi e sensibilità diffuse, è un supporto al progetto Kufia, 100 disegnatori per la Palestina.
Lo scopo di queste pagine è il confronto, la raccolta di idee, spunti, progetti che sostengano la lotta di autodeterminazione del popolo palestinese.

Potete partecipare al progetto pubblicando le vostre immagini e parole, diffondendo questo url, parlandone con amici e invitandoli a partecipare e sostenere.

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Se questo è un uomo

 Title: Se questo è un uomo
Name: Antonio Maroscia
Txt: Immagini spaventose sul quotidiano popolare Yedioth Ahronoth
E scoppia la polemica. Il generale: "Tolleranza zero"
Israele, gli orrori dell'esercito
abusi e scempio sui cadaveri
Episodi gravissimi di violenze perpetrate da soldati di Tsahal
Giocavano a calcio con le teste mozzate.

GERUSALEMME - Un ufficiale aveva scoperto i soldati mentre si accanivano sui corpi e li aveva puniti, rimproverandoli aspramente: "Non siete degli animali". I membri di un'unità combattente che aveva appena ucciso alcuni "terroristi palestinesi", prima disposero accuratamente in fila le loro teste tagliate, poi si misero in posa per la foto ricordo. Non pago, un soldato si fa fotografare mentre infila nella bocca di una di quelle teste la sua sigaretta appena accesa.

Dalla Valle del Giordano alla striscia di Gaza, da Hebron a Nablus: la piccola disgustosa geografia della vergogna di Tsahal - acronimo di Tsva Haganà Le Israele, cioè Armata di difesa di Israele - è apparsa oggi in prima pagina sul quotidiano conservatore Yedioth Ahronoth, il più popolare di Israele. Con immagini e titoli che gridano indignazione: "Documenti orribili".

Altra foto ricordo, stavolta a Gaza, l'anno scorso, con cadavere di poliziotto palestinese da esibire come trofeo di guerra. Poi, le foto si vendono a mezzo Euro l'una. Il commercio è florido, vanno a ruba anche i video. Di un civile palestinese sappiamo che per sua disgrazia si era trovato troppo vicino ad un tank con la stella di David. Dal carro armato non ci pensano due volte: lo uccidono a bruciapelo. Dopo un'ispezione sul corpo, scoprono che era disarmato. Abbiamo fatto questo nel timore che ci attaccasse, si giustificheranno più tardi i soldati.

Dimenticando di aggiungere che, subito dopo, quel corpo di vittima innocente l'avevano issato su un veicolo, l'avevano portato alla base e ci avevano "giocato".

"Abusi e torture ai danni di cadaveri palestinesi". "Foto che testimoniano gravissimi comportamenti da parte di alcune unità dell'esercito" dice Yedioth Ahronoth. Unità scelte di combattimento: tra le più scatenate, una di quelle composte da volontari ultraortodossi. Le foto testimoniano "alcune derive" di ciò che è avvenuto nei Territori: le hanno consegnate al giornale alcuni militari "disgustati" dal comportamento dei loro commilitoni. Lo stesso meccanismo che fece conoscere al mondo le torture americane della prigione di Abu Ghraib in Iraq.

Fin da ieri, da quando cioè il quotidiano di Tel Aviv aveva anticipato la sua inchiesta, l'imbarazzo delle autorità militari era parso più che evidente: "Un caso è già sotto formale investigazione", ha detto un portavoce di Tsahal, gli altri "verranno esaminati e, se verificati, saranno perseguiti fermamente". Ma è stamani, a giornale in edicola - dicono sia andato letteralmente a ruba - che il capo di stato maggiore, Shaul Mofaz, ha dovuto ammettere che la mancanza di rispetto di certi militari sui corpi dei terroristi palestinesi non giova all'onore dell'esercito israeliano, "si tratta di cose terribili", e ha annunciato l'immediata apertura di un'inchiesta "perché non si incolli questa etichetta a tutti i soldati".

Se ne occuperà la polizia militare (Matzhak) che tra l'ottobre del 2000 e il giugno del 2004 ha avviato ben 564 indagini tutte per "violazione del codice etico" di Tsahal, sorta di codice morale cui si dovrebbe attenere il soldato israeliano.

Lo rivelò il 7 agosto scorso Menachem Finkelstein, l'avvocato generale presso la Procura militare, dicendo che 80 di questi procedimenti erano finiti davanti alla corte e quasi tutti si erano conclusi con esemplari condanne. Ma il fatto che se ne occuperà la magistratura militare non basta, protestano da sinistra. Il deputato laburista Matan Vilnai, peraltro ex generale, pretende un'immediata sessione speciale della Knesset, il parlamento.

L'opinione pubblica è sconcertata, scandalizzata, sotto shock. Ci si domanda quale possa essere la reale dimensione del fenomeno e come mai tali comportamenti siano stati tollerati dalle gerarchie di comando. Poche settimane fa un capitano della brigata Givati, ad un valico della striscia di Gaza, crivellò di colpi - ben ventuno - una ragazzina di tredici anni, la studentessa Imam al-Ams, rea di aver posato a terra, per un attimo, il pesante zainetto. Tornava da scuola: colpita al ventre e alla testa, era ancora viva, e forse si sarebbe salvata.

Ma l'ufficiale l'ha giustiziata freddamente, con una ferocia ed un fanatismo che hanno sconvolto gli altri soldati. Sono stati loro a denunciare il capitano.

Yedioth Ahronoth afferma di aver voluto informare l'opinione pubblica che sovente non è al corrente di certe cose, perché è venuto il momento di sapere; e aggiunge anche non di aver voluto sfruttare quella morbosità del male che sembra aver contagiato parecchia gente: ne è riprova il boom dei contatti in Rete per i siti che mostrano le varie esecuzioni degli ostaggi in Iraq. Non importa se poi, alla fine, le autorità militari israeliane cercheranno di soffocare lo scandalo dicendo che si è trattato di episodi marginali, circoscritti e puniti severamente: "Ci vuole tolleranza zero", tuona l'ex generale Vilnai, anche uno solo di questi episodi getta ombre inquietanti su "come opera Israele nei Territori", e delegittima la sua politica. Un danno di proporzioni incalcolabili: per questo bisogna trattare ogni caso "con immediata e assoluta severità".


(19 novembre 2004)

Articolo tratto da Repubblica.it

Url\Email: http://www.thebigbrother.altervista.org
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Yasser Arafat

 Title: Yasser Arafat
Name: gianluca costantini
Txt: Yasser Arafat was buried on friday in chaotic scenes of gunfire at the compund where he spent his final years encircled by the Israeli army and powerless to realize his dream of a Palestinian state. It was the end of am era for Israelis and Plaestinians locked for decades in a conflict of which Arafat was one the most recognized symbols, and stired hopes for reviving middle east peacemaking for the first time in years.

12 nov. 2004

Url\Email: http://www.politicalcomics.org
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good bye my hero

 Title: good bye my hero
Name: darbotz
Txt:
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Hosanna Israel, Psalm of joy

 Title: Hosanna Israel, Psalm of joy
Name: gianluca costantini
Txt: At last it is here -hosanna!- the Promised land,
the birthplace of blood, gained through life.
Israel of weeping, Israel of sorrows.
Paradise gained,. free and at last unchained.
Valley of victory, mountain of triumph, heights
conquered in the night of so much misfortune.
The uplands of rest, honeycomb of the heart,
tissue for the long lasting laments of Zion.
Hear, Israel, listen:
Today wipes his eyes a poet exiled from Spain.
From his voice he banishes the black crêpes
and from his bitter wells the cry of war.
From his deepest night and from his harsh harps' chords
he brings a psalm of joy to daylight.
Blessed Israel at the top of your voice:
to the sound of your soul, to the sound of a true tongue.
Blessed Israel at your fullest warmth:
to the sound of the strings,
to the sounds of the mouths of the wind.
In the closed night, open to melody.
Joy! Joy! Joy! Joy!

Rafael Alberti

Url\Email: http://www.deiryassin.org/
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Deir Yassin Remembered

 Title: Deir Yassin Remembered
Name: gianluca costantini
Txt: Early in the morning of April 9, 1948, commandos of the Irgun (headed by Menachem Begin) and the Stern Gang attacked Deir Yassin, a village with about 750 Palestinian residents. The village lay outside of the area to be assigned by the United Nations to the Jewish State; it had a peaceful reputation. But it was located on high ground in the corridor between Tel Aviv and Jerusalem. Deir Yassin was slated for occupation under Plan Dalet and the mainstream Jewish defense force, the Haganah, authorized the irregular terrorist forces of the Irgun and the Stern Gang to perform the takeover.

In all over 100 men, women, and children were systematically murdered. Fifty-three orphaned children were literally dumped along the wall of the Old City, where they were found by Miss Hind Husseini and brought behind the American Colony Hotel to her home, which was to become the Dar El-Tifl El-Arabi orphanage.

Part of the struggle for self-determination by Palestinians has been to tell the truth about Palestinians as victims of Zionism. For too long their history has been denied, and this denial has only served to further oppress and deliberately dehumanize Palestinians in Israel, inside the occupied territories, and outside in their diaspora.

Some progress has been made. Westerners now realize that Palestinians, as a people, do exist. And they have come to acknowledge that during the creation of the state of Israel, thousands of Palestinians were killed and over 700,000 were driven or frightened from their homes and lands on which they had lived for centuries.

Deir Yassin Remembered seeks similar progress on behalf of the victims of the Deir Yassin Massacre . . .

Url\Email: http://www.deiryassin.org/
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