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Kufia | Visual blog for Palestine

A collection of images, artworks and words is opens to every contribute from world wide, collectives and individuals, as supporting tool to "Kufia project - 100 disegnatori per la Palestina" (100 illustrators for Palestine). The goal of these pages is the comparison, the harvest of ideas, projects that are supporting the palestinian struggle for self-determination.

You can add this project publishing your own artworks or words, spreading around the url, telling it to your friends.


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A visual blog for Palestine.
Questa raccolta di immagini e parole, aperta ai contributi di tutti gli utenti, gruppi e sensibilità diffuse, è un supporto al progetto Kufia, 100 disegnatori per la Palestina.
Lo scopo di queste pagine è il confronto, la raccolta di idee, spunti, progetti che sostengano la lotta di autodeterminazione del popolo palestinese.

Potete partecipare al progetto pubblicando le vostre immagini e parole, diffondendo questo url, parlandone con amici e invitandoli a partecipare e sostenere.

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Publish Archive The project Contacts Credits

 Titolo: il Berliner Mauer tedesco e l'apartheid wall israeliano

il Berliner Mauer tedesco e l'apartheid wall israeliano

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Nome: guerrilla radio
Testo: Il 9 novembre 1989 cadeva il muro di Berlino,
uno dei momenti più significativi della fine del secolo scorso.
Il dramma di uno stesso popolo, in uno stesso stato,
diviso a metà da politiche di divisione egemonica fra est filosovietico e ovest filoccidentale,
dopo 31 anni si concluse una sera a suon di martellate,
riunendo ciò che era stato artificialmente e forzatamente separato.

Pare assurdo, ritrovarsi in un Nuovo secolo,
e dover accertare il sorgere di nuovi muri di segregazione.
Come al solito, la storia non aiuta ad insegnare,

Così il nove novembre non rimane solo una data per ricordare un muro che è morto,
che è crollato, dalla foga di voler rinsaldare abbracci spezzati
ma anche quello che è risorto, a segregare,
in Palestina.
Il 9 novembre diviene quindi la giornata internazionale di solidarietà con i palestinesi contro il Muro della Segregazione.

Utilizzato da israele come un nuovo strangolamento della Palestina e come ultimo assalto in ambito di politica di occupazione,
quest'ultimo muro, a differenza di quello di Berlino,
produce ben più sofferenza alla popolazione civile:
confisca di terre, confisca delle fonti idriche, distruzione della vita e delle risorse dei palestinesi,
senza contare il crescente numero di morti e feriti colpiti dalla macchina di morte israeliana, colpiri mentre cercavano di difendere legittimamente la loro terra.
Il tutto in nome di una nuova espansione delle misure colonialiste sotto il solito pretesto adottato sin dal 1948.

Auspchiamo che presto anche questo muro
faccia la stessa fine del precedente ridotto in macerie.

g. r.

.-----alcuni dati:
La costruzione del muro
ha interessato più di 200.000 persone residenti nelle aree limitrofe dei distretti di Jenin, Tulkarem e Qalqiliya.
La città di Qalqiliya è Interamente circondata dal muro, Tulkarem è isolata da un lato dal Muro stesso e dall'altro dalla “Barriera di Isolamento” (un espansione del Muro che assicura una totale ghettizzazione della città) e 18 villaggi sono circondati da tutti e tre i lati dal Muro.
In diversi punti il muro penetra per 6 KM nella West Bank tagliandola per più di 1/10.
Quasi 11.500 persone provenienti da 16 villaggi sono intrappolate tra il Muro e la Linea Verde del 1967 in aree annesse di fatto a Israele e ora definite “zone a sorveglianza militare”.
10 colonie/insediamenti israeliani sono stati annessi di fatto.
La maggior parte della terra fertile di 50 villaggi sarà separata e isolata dal resto della comunità.

121.455 ettari di terra1 - il 2%della West Bank - è stata annessa di fatto durante la “Prima Fase” della costruzione del Muro e dichirata da Israele “zona di sicurezza”.
Delle 51 comunità colpite dal Muro, 25 registrano che i residenti non hanno accesso alla terra, 4 dichiarano un accesso limitato e 13 conservano ancora l’accesso.
Circa 20.000 persone, quasi 3.175 famiglie, saranno trasferite a est del muro ma dovranno lasciare i loro possedimenti agricoli a ovest, perdendo quindi il luogo dove vivono, il loro sostentamento e il diritto all’ereditarietà.
Quasi 10.000 animali non avranno accesso alla terra da pascolo.
Un industria illegale di legnami ha affiancato il lavoro dei bulldozers e le società di costruzione hanno aiutato a sradicare gli alberi utilizzando il pretesto della costruzione del Muro per venderli sul mercato di Israele.

Caso di Studio: Jayous, un piccolo villaggio nel distretto di Qalqiliya con un popolazione di circa 3.000 persone, ha già subito l’isolamento del 72% del proprio terreno agricolo, quasi 8.600 ettari e 7 falde acquifere. Quasi 300 famiglie stanno perdendo la loro unica fonte di guadagno.

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Demolizioni su Larga Scala

Sono stato demoliti 218 edifici nel villaggio di Nazlat'Isa, la maggior parte dei quali ospitavano attività commerciali, un importante fonte di guadagno e sopravvivenza per un ampio numero di comunità; 5 case sono state demolite per la costruzione del Muro.
Nel prossimo futuro saranno demoliti almeno altri 75 negozi, 20 fabbriche, 20 case e 1 scuola elementare.


Caso di Studio: Nazlat Isa, intrappolata tra Il Muro e la Linea Verde del 67, ha visto la distruzione dell'intero mercato commerciale per la costruzione del Muro. La zona Est della “Barriera di Isolamento” del Muro, costruita in questa area e sulla terra dei villaggi, diventerà l'autostrada Trans Israeliana e collegherà la rete stradale di Israele. E’ in atto un ulteriore demolizione di altre 16 case, ciò significa che la maggior parte del villaggio e l’intera infrastruttura economica su cui poggia verrà cancellata. Nazlat'Isa potrebbe essere il primo villaggio lungo il muro a venire distrutto.

Il Muro è a pochi metri da tanti piccoli villaggi o Insediamenti rurali. Ciò ha permesso all'esercito Israeliano di dichiarali prossimi alla demolizione.

Caso di Studio: Azzun Atma, un villaggio con 1500 residenti, è circondato per tre lati dal Muro e tagliato in due da un condotto israeliano che ne isola un quartiere di 70 residenti. Il Muro ha portato un ordine di demolizione per 24 case del villaggio.

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Risorse, Infrastrutture e Insediamenti

L'Acquedotto Occidentale, la più Importante risorsa idrica di acqua fresca della regione, dopo il fiume Jordan, è situato sotto i distretti di Jenin, Tulkarem e Qalqiliya rendendoli in grado di essere le aree agricole più produttive della regione nella West Bank. Secondo la Banca Mondiale, nel 2000 queste tre regioni hanno prodotto il 45% della produzione agricola della West Bank.
Molti villaggi perderanno la loro unica risorsa idrica.
36 falde acquifere e 200 cisterne sono isolate dalle comunità e 14 pozzi minacciano di essere demoliti dalla “zona cuscinetto” del Muro.
Il totale annuo di questi 5 pozzi, che sarà irrimediabilmente perso o a cui sarà estremamente difficile accedere, è più di 6.7 metri cubici d'acqua (MCM) e soddisfa le esigenze agricole e domestiche di più di 122.000 persone.
Sull'onda della costruzione in superficie, i bulldozer israeliani hanno distrutto più di 35.000 metri di condotte idriche e 25 pozzi e cisterne che erano utilizzati sia per scopi agricoli che per uso domestico.
Quasi il 50% delle 51 comunità dalla parte del muro sarà completamente incapace di irrigare la terra dall'altra parte del muro.
La confisca della terra, la distruzione e la dura restrizione del movimento causeranno, a una stima approssimativa, la perdita di 6500 posti di lavoro.

guarda la mappa aggiornata:

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