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Kufia | Visual blog for Palestine

A collection of images, artworks and words is opens to every contribute from world wide, collectives and individuals, as supporting tool to "Kufia project - 100 disegnatori per la Palestina" (100 illustrators for Palestine). The goal of these pages is the comparison, the harvest of ideas, projects that are supporting the palestinian struggle for self-determination.

You can add this project publishing your own artworks or words, spreading around the url, telling it to your friends.


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A visual blog for Palestine.
Questa raccolta di immagini e parole, aperta ai contributi di tutti gli utenti, gruppi e sensibilità diffuse, è un supporto al progetto Kufia, 100 disegnatori per la Palestina.
Lo scopo di queste pagine è il confronto, la raccolta di idee, spunti, progetti che sostengano la lotta di autodeterminazione del popolo palestinese.

Potete partecipare al progetto pubblicando le vostre immagini e parole, diffondendo questo url, parlandone con amici e invitandoli a partecipare e sostenere.

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 Titolo: LA DECISIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA

LA DECISIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA

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Nome: Sandro Ribi
Testo: 9 luglio 2004: la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia stabilisce che il muro di separazione israeliano in costruzione in Cisgiordania viola la legalità internazionale. In base alla sentenza della Corte, le ragioni di sicurezza addotte dallo Stato ebraico non sono sufficienti… Israele ha affermato che continuerà la costruzione del muro a causa degli attacchi terroristici palestinesi che hanno portato, dall'inizio dell'Intifada nell'ottobre del 2000, a quasi 1000 vittime israeliane (fra i quali diversi arabi) e molti di più feriti o mutilati. La Corte ha preso questa decisione malgrado il fatto che nei territori circondati dalla barriera gli attentati negli ultimi 11 mesi siano diminuiti del 90%.

Dobbiamo forse ricordare che la Carta dell'Autorità Palestinese contiene ancora la clausola della distruzione dello stato d'Israele (anche se nel 1998 Arafat si era impegnato verbalmente a cancellarla). Lo scorso mese di aprile il Ministro degli Esteri palestinese Farouk Kaddoumi l'ha riconfermata, lo dimostra l'emblema dell'OLP che rappresenta tuttora la carta geografica palestinese al posto d'Israele, e non accanto ad esso. Le stesse mappe si trovano nei libri di testo palestinesi della scuola d'obbligo (con aggiunte antisemite), finanziati con i milioni dell'EU. Per questa ragione molti gruppi terroristici fanno a gara per uccidere gli ebrei.

Forse la simpatia pro-araba dell'Europa è dovuta in parte al petrolio, oppure deriva semplicemente da una forma di anti-ebraismo. Una cosa è certa: la vita degli ebrei si fa più difficile anche in Europa. In Francia gli attentati antisemiti non sono mai stati così numerosi dalla 2a guerra mondiale. Un crescente numero di ebrei è pronto a lasciare il paese a causa della situazione ostile nella quale vivono. (La stessa cosa vale per molti altri paesi europei e non.) Sembra di ritornare ai tempi di Hitler, quando nessuno muoveva un dito per protestare contro l'eccidio; anzi, sovente quelli che cercavano di scappare, venivano ricondotti alla frontiera tedesca per il loro triste destino.

È nostra responsabilità affermare ciò che è giusto. Ma vediamo che pochi alzano la voce contro gli attacchi suicidi perpetrati contro la popolazione civile ebraica - donne, vecchi, bambini. Però, quando Israele si difende, si eleva un coro di protesta. Sembra quasi che gli unici ebrei buoni siano quelli morti.

Ad ogni modo, anche se non lo vogliamo riconoscere, Israele è e rimane un segno profetico per il mondo. Quale altra nazione è risorta nel suo luogo e nella sua lingua dopo 20 secoli di persecuzioni? E poi, qual è il popolo di cui leggiamo negli scritti profetici vecchi di più di 2500 anni, che sarebbe stato "disperso in tutte le nazioni", e, negli ultimi giorni - dice Dio - "dopo averli sradicati, ritornerò ad aver compassione di loro e li ricondurrò ciascuno nel suo paese"? Se nel suo Libro, il Dio della Bibbia (e degli ebrei) dice la verità, allora, prima della pace mondiale, verranno tempi ancora peggiori per Israele e per il resto del mondo. Il Salmo 83 esprime profeticamente le parole dei nemici d'Israele: "Venite e distruggiamoli come nazione, e il nome d’Israele non sia più ricordato"; e alla fine, prima del ritorno di Gesù, "tutte le nazioni combatteranno contro Gerusalemme" (nel profeta Zaccaria). Se sono vere, queste affermazioni ci toccano da vicino, perché significa che al disopra dei politici Qualcuno mantiene la situazione politica internazionale sotto controllo. Vale la pena pensarci su.

Url\Email: http://www.benmelech.org


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